La favola della cucciola di rinoceronte lanoso, È difficile per i genitori accettare di dover far crescere i propri figli

C'erano una volta un rinoceronte lanoso e la sua compagna. Si amavano molto e, con molte difficoltà e dopo molti tentativi, riuscirono a dare alla luce una bellissima cucciola. Le volevano bene, la coccolavano molto ed erano felici. Di giorno andavano tutti insieme a raccogliere funghi e mirtilli e la piccola cresceva sana e forte. Quando la figlia divenne adulta ed entrò in età da matrimonio, il padre con voce sicura le disse: “Piccola, tua madre e io vorremmo averti sempre con noi, ma si avvicina il giorno in cui tu te ne andrai”. La rinocerontessa tuttavia sentiva dentro di sé di non conoscere affatto il mondo esterno, dal momento che i genitori l'avevano tenuta sempre con loro e non le avevano mai accennato un discorso sulla vita. Inoltre non poteva nemmeno immaginare di riuscire a vivere senza di loro e, pensando che il giorno in cui li avrebbe lasciati fosse ancora molto lontano, non diede molto risalto a quelle parole e continuò a scavare nella terra. Quindi il padre aggiunse: “Avrai una famiglia tua e crescerai i tuoi piccoli come noi abbiamo fatto con te!”. La giovane ancora non riusciva a capire a cosa si riferisse.
Dall'altra parte del bosco accadevano le stesse cose in un'altra famiglia il cui figlio doveva sposarsi. Infatti essi, pur non essendone a conoscenza, erano gli unici esemplari rimasti di rinoceronte lanoso, insieme ai loro vecchi genitori.
La figlia ancora si rifiutava di abbandonare coloro che le volevano così bene e sapeva che se fosse partita i suoi genitori ne avrebbero sofferto. Suo padre invece sapeva che farla partire era giusto, tuttavia la figlia, approfittando del fatto che la madre fosse d'accordo con lei, rimase con loro ancora altri anni. Il padre insisteva, ma ormai la piccola era diventata adulta ed era troppo tardi per imparare a dipendere solo da se stessa.
Ci fu una siccità e il cibo cominciò a scarseggiare. I vecchi genitori morirono e lei, che non era in grado di muovere un passo da sola, li raggiunse in breve tempo. I rinoceronti lanosi scomparvero.
La favola insegna che rendere i figli responsabili e lasciargli vivere le loro esperienze, dandogli fiducia, non vuol dire non volergli bene. I genitori, fin dal primo momento in cui i figli si imbattono nelle prime difficoltà, non dovrebbero sostituirsi a loro nelle decisioni, bensì guidarli e allenarli a trovare da soli la soluzione migliore. Riuscire a far proseguire i figli con le proprie gambe è il successo di ogni genitore, il contrario ne costituisce il totale fallimento.

Edited by Galatea - 25/8/2019, 18:11