L'idea secondo me è ottima.
Le domande che ti sei posta e che poi hanno portato a maturare questa mini-trama (che sì, potrebbe tranquillamente essere l'incipit per un romanzo!, non soltanto per un racconto) sono giuste e sacrosante, e anche questo inizio di sviluppo promette benone
Tieni però conto che non si può parlare di "decomposizione" dopo trent'anni, a un lasso di tempo così lungo sopravvivono soltanto le ossa... e non è neppure detto, dipende dalle condizioni climatiche del luogo in cui c'è il cadavere (o ciò che ne rimane). Se, per esempio, è troppo umido o troppo secco, se è soggetto a sbalzi di temperatura, a passaggi di animali. La decomposizione è il deterioramento dei tessuti molli, quindi della carne, dei muscoli, anche delle cartilagini in caso di decomposizione avanzata, ma dura all'incirca dieci-quindici anni se il corpo è sotterrato, mentre se è lasciato all'aria aperta impiega un paio d'anni o poco più. Dentro una casa, si potrebbe stimare una media approssimativa di sette anni, dieci nel caso in cui l'habitat abbia una percentuale di umidità molto bassa e non sia frequentato da bestiole (gatti, cani, topi, scarafaggi, formiche, mosche... le forme di vita più diffuse dentro una casa di campagna).
Altra cosa che potresti valutare è l'accusa di abbandono di incapace, che si ha nel caso in cui i servizi sociali (o chi per loro, in italia credo se ne occupino i carabinieri ma non ne sono affatto sicura) abbiano effettive prove dell'incapacità del soggetto; prove come referti clinici che l'attestino e/o le testimonianze dei medici curanti... le sole testimonianze dei vicini di casa sull'eccentricità di Janette non sarebbero sufficienti a tenere in piedi un'accusa simile, soprattutto dopo 30 anni dalla sua morte.
Ti propongo questi spunti di riflessione con l'intento di stuzzicare la tua fantasia a dare una forma più concreta alla trama... potresti pensare, per esempio, di abbassare un poco i tempi in modo di farci rientrare tutto (la decomposizione e l'accusa di abbandono d'incapace), oppure tenerli proprio così come li hai concepiti e trovare spiegazioni più arzigogolate, da rivelare poco a poco al lettore, per quelle che a un primo impatto potrebbero sembrare incongruenze "tecniche" ma che, invece, potrebbero rivelarsi ottime fonti di tensione narrativa
Insomma, secondo me è un incipit davvero valido... dovresti proprio coltivarlo!
E, oramai lo sai, anche tu ci manchi tanto! Ma è bello anche ritrovarti "a sorpresa", con queste tue visite en-passant