| Oggi ti ho incontrata; non eri la tu che sei adesso, questo è ovvio, ma in qualche modo lo eri. Apparivi giovane - cinque anni in meno di meno, in meno di quanti ne hai ora. Stavi in piedi, appoggiata ad un muretto di cui sfruttavi l'ombra per sfuggire al caldo torrido del primo pomeriggio, quando ti ho chiesto di prestarmi il suo accendo. Ti isolavi nelle sue cuffiette a ritmo di una musica a me sconosciuta e a dei sogni che speravi diventassero la tua realtà. Poi siamo saliti sullo stesso autobus: tu e lei sedute allo stesso posto, che vi levavate il giacchetto scoprendo la sua giovane spalla levigata. Anche se per pochi minuti - e per altrettante fermate - io l'ho amata quella ragazza, creatura acerba, così poco collegata a te ma con così tante cose in comune con la ragazzi che eri quando avevi la sua età. E' la prima persona che ho incontrato, da quando sei iniziata ad esistere per me, ad eguagliare la potenza di questo sentimento. A tratti diverso da quello che ho nei tuoi confronti, ma di una intensità altrettanto forte. E mentre lei, giovanissima ed inesperta delle regole, dei guadagni e delle perdite che comporta il giocare all'amore, lasciava che il suo occhio balenassi a tratti dal panorama urbano circostante alla mia persona, in quelli istanti, io la fissavo, quasi estasiato dall'aver trovato una simile creatura, da dietro le lenti scure dei miei occhiali, che mi permettono di vedere ciò che voglio senza che chi mi circonda se ne accorga. Prima che tutto si potesse concludere per sempre, ho accennato un movimento della mia testa nella sua direzione, palesando il mio interesse per lei, facendo si che quel gesso venisse interpretato nella sua mente come uno sguardo fisso e indagatore. E mentre io, irriverente, non retrocedevo nemmeno di una diottria, ammiravo il suo falso comportamento di sicurezza, strappandolo via dalla sua esile figura, denudandola di quel personaggio di cui si era vestita, mostrandola palesemente ai miei occhi come era sempre apparsa alla mia mente: molto giovane, troppo inesperta, dolcemente timida, segretamente affettuosa, irrimediabilmente paurosa. Fu però lei, in quegli istanti infiniti, a stupire, me e se stessa, rispondendomi silenziosamente perlustrando, silenziosamente, la profondità dei miei occhi nascosti. Per pochi secondi, sono stato in lei, in te, e voi due in me: ho assaporato col palato dell'anima il profumo dolciastro dei rossi capelli di quella ragazza, ammirato quelle chiare e marcate lentiggini che dal centro del naso le si sparpagliavano lungo le guance fin sotto i suoi occhi, di un color pece paragonabili unicamente alla profondità che alberga in quelli della dea Giunone. Ho odorato il sapore delle sue rosee labbra ricoperte di un trucco rosso vermiglio intenso, senza provare il minimo desiderio di baciarla. L'unica cosa che avrei voluto fare sarebbe stata quella di avvicinarmi a voi due, cingendogli la vita col braccio, e fissandovi più intensamente e violentemente nelle pupille che di lei sono gli occhi, facendovi affogare in questo animo travagliato che mi trascino dietro e che nutro come un mostro incatenato nel buio di una cantina con sguardi, pensieri, emozioni. Scesi alla stessa fermata, ci siamo salutati senza proferir parola né palesar gesto, ma mangiando le nostre anime a vicenda con un ultimo disperato sguardo.
E' così che gira l'ingranaggio dell'amore: lo so io e, forse, lo sa anche quel giovanotto che ama quella te più giovane di cui ho fatto oggi la conoscenza e di cui ho appena scritto. Lui, così giovane, ma allo stesso modo in grado, come me più vecchio, di vederla nel corpo di un'altra ragazza, a sua volta amata da un terzo ancor più giovane che, in egual misura sofferente, forse non sapendo come, è in grado di vedere il suo più grande desiderio nelle sembianze e nelle fattezze di un altro essere vivente. E così tutti noi, susseguendoci sulla scala dell'età, diamo il nostro contributo musicale affinché risuoni senza sosta e ancor più forte la ballata dell'amore cieco, da qui fino a quando l'ultimo uomo innamorato sulla faccia della terra avrà ancora forze per desiderare, occhi per cibarsi d'anime, un cuore per cui far battere il suo, un corpo per cui tremare, un sentimento per cui morire.
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