Forum per scrittori: La vetrina dello scrittore esordiente

Hai impegni per la fine del mondo? - Capitolo 1

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ldmarchesi
view post Posted on 28/2/2016, 18:33     +1   -1




Salve.
Dunque, essendo questa la mia nuova superpersonale vetrina, ho deciso di costruirla riportando qui anche i pochi capitoli che già avete letto del romanzo: Hai impegni per la fine del mondo?
Qui trovate il capitolo 2.

Premetto che questa è la versione finale e corretta da tutti i refusi ed errori di battitura.
Pubblicherò i capitoli dei racconti con la stessa cadenza con cui li pubblico sul mio blog (di norma 1 a settimana) ma essendo questi, già totalmente sulla mia piattaforma, lo pubblicherò ogni giorno.

Capitolo 1:
Un vortice si aprì nel centro di una piccola piazza vuota di Torino nel cuore della notte. Ne uscì un vecchio uomo vestito in maniera molto elegante.
Rimise il braccio nella singolarità prima che si richiudesse alle sue spalle estrendone un bastone da passeggio.
Il suo volto era sfregiato da una vita passata lontano da qualunque posto che potesse essere definito casa.
Dalla sua tasca giunse un sonoro bip bip bip. Proveniva da un piccolo smartphone su cui erano impresse coordinate.

4.2015.158
45.00 - 7.75
Tempo di arrivo stimato: 2 minuti
Tempo mancante all'evento: 1 ora e 26 minuti



Gli era nota la barbaria di quel tempo, ciò gli fu confermato quando sentì da una stradina vicina, il frantumarsi di una vetrina e l'inconfondibile rumore di una scazzottata.
La casa era un loft molto spazioso e lussuoso che era appartenuto alla sua famiglia quasi parecchi miliardi di anni prima della sua nascita.
All'ingresso un'avvenente signora di mezza età lo fece passare attraverso una barriera sonica.
«Posso vedere il suo invito signore?» chiese lei con un educato e cinico sorriso mentre cercava di disattivare una spia evidentemente mal funzionante che indicava l'apertura di una delle porte sul retro.
Il vecchio mostrò la foto olografica di una parete semidistrutta e la signora lo fece passare con uno sguardo che non era tuttavia molto convinto «Da questa parte signor Khard».
All'interno della struttura vi erano almeno 6000 persone vestite nei modi più bizzarri e creature che Khard aveva visto in libri di storia antichissimi.
Fu difficile muoversi in mezzo a tutta quella gente, al punto che l'uomo non si preoccupò nemmeno molto del bracciale che gli cadde nei pressi di due filosofi rinascimentali che stavano discutendo delle geniali invenzioni di un uomo che entrambi conoscevano bene e che, secondo i loro discorsi, doveva chiamarsi Leonardo da Vinci. Lui non ne aveva mai sentito parlare.
Si avvicinò ad una delle antiche e preumane creature affascinato, offrì un pancake al proconsul che mangiò senza farselo ripetere.
«Affascinanti creature vero?» disse una donna alle spalle di Khard che si girò di colpo spaventato.
«Già. Pensare che noi deriviamo da loro è assolutamente meraviglioso, non sarà mica Lucy?»
«Oh, no, no, no» la donna che aveva delle protesi sicuramente bioniche sorrise «lui è un padre di famiglia, ha una compagna eun figlio» spostò l'attenzione di Khard verso le zampe sporche di cenere vulcanica «lui viene da Laetoli, una singolare località a sud del Serengheti».
I due si guardarono, poi la donna allungò la mano per presentarsi «Mi chiamo Natasha Numa, vengo dal 16750».
«Il mio nome è Edward Kharn» rispose stringendo la mano a Natasha che rimase eletrizzata per pochi secondi. Kharn si scusò, le sue dita erano state rimpiazzate con strutture di metallo e i collegamenti elettrici alle volte facevano i capricci, si risparmiò di spiegarle come erano anche utili per trasmettere dati semplicemente toccando qualcosa.
«Interessante» ribattè Khard avendo capito dove la donna voleva arrivare «Mi scusi signorina ma dovrei andare» e con un sorriso ricambiato si congedò.

Due tizi stavano osservando il grande anello che circondava il soffitto.
Uno dei due era avvenente, indossava degli occhiali e una tuta di materiali che a quell'epoca non esistevano ancora «Stabilizzatori caotico-quantistici, l'ultimo modello. Per poter fare in sicurezza riunioni come questa servono dei simili gingilli».
«Ultimo modello? Questi compensatori sono vecchi di migliaia di anni mio caro Numa» rispose l'altro che a differenza del precedente indossava un vestito che sembrava di metallo vivo, che dava l'idea di modificarsi per permettere alla persona di poter muovere ogni sua parte anatomica. Gli occhi erano gialli, come fossero due analizzatori «Potrei sistemare tutto e mettere l'ultimo modello».
«Certo, prima dobbiamo chiedere al padrone di casa, signor Numa».
«Siamo noi i padroni di casa signor Numa» rispose scoppiando a ridere assieme al suo interlocutore.
Khan quasi inciampò sui cavi degli stabilizzatori che percorrevano parte del pavimento e perse il suo anello più prezioso nel tombino sottostante il sistema di raffreddamento.
«Tutto bene signore?» chiese l'uomo con gli occhi gialli aiutandolo a rialzarsi. SI rivolse poi all'altro tizio «Con i nuovi modelli si evitano questi incidenti» dopodiché sorrise a Kharn che scrollò lo spalle andandosene.
I due lo osservarono per qualche secondo e ricominciarono a dialogare criticando il fatto che purtroppo sapevano bene entrambi che nessuno li avrebbe mai cambiati.

L'intera stanza si evolveva attorno ad un lungo tavolo pieno di nomi.
Khard si guardò intorno e tentò di prendere l'attenzione di tutti i presenti.
«Salve a tutti signori» immediatamente tutti i presenti si girarono per ascoltare il nuovo arrivato.
«Mi piacerebbe cercare di capire chi abbia organizzato tutto questo, mi piacerebbe poi capire il perché riunirci tutti in un unico momento della storia».
«Lei chi sarebbe?» chiese l'uomo che era appena entrato nella stanza tenendo sottobraccio la stessa donna che era all'ingresso pochi minuti prima «Glielo chiedo in quanto il suo nome non è nella lista».
Khard scoppiò a ridere «Ovvio che non lo è, raggiungermi era impossibile».
«Raggiungerla era impossibile?» chiese un altro dei partecipanti «Siamo andati a prendere gente dall'alba dei tempi, passando per il medioevo, per la seconda guerra mondiale e poi, anche alla fine del mondo, come poteva essere impossibile raggiungerla?».
«Vedete miei cari? Io sono l'ultimo» rispose sollevando un brusio generale «Io vengo da un futuro stimato di 16 miliardi di anni e poco dopo la mia morte, qualche minuto dopo, l'universo dovrebbe finire» prese una pausa «Ora. Qualche millennio prima della mia nascita vi è stato un crash, una rottura che ha incrinato il tessuto dell'universo creando una specie di barriera fittizia oltre la quale parte del tempo viene rispedito indietro. Io sono arrivato da oltre quel lasso di tempo e quindi raggiungermi con i convenzionali viaggi nel tempo non era possibile».
La gente era stupefatta. «Come ci ha raggiunto?» chiese l'attuale padrone di casa.
«Domanda interessante. La rottura era solo nel nostro universo. Sono uscito da esso e ho varcato il corridoio temporale da fuori, poi sono rientrato e il gioco era fatto» rispose Kharn sorridendo «Più o meno fatto, è stato faticoso, le leggi della fisica mi erano piuttosto ostili nello spazio tra gli spazi».
«E come è arrivato a questa riunione?» chiese un uomo con un camice da scienziato che fino a pochi minuti prima stava analizzando dei pilastri di metallo.
«Ho trovato la casa sepolta in un'antica città, sapevo che apparteneva alla mia famiglia e ho trovato alcune testimonianze di questo evento» prese una pausa «Tuttavia io continuo a chiedermi per quale motivo una persona dovrebbe voler riunire tutti i suoi antenati e discendenti sotto un unico tetto» si guardò intorno «Beh, quasi tutti, ne mancano parecchi. Li avete pescati dall'alba dei primi ominidi fin quasi alla rottura temporale, siete riusciti a vivere tutti nella stessa casa per 10 miliardi e mezzo di anni, casa che è stata costruita quando i proconsuli stavano ancora aspettando di espandersi nel mondo da quello che ho scoperto» Kharn sorrise «Non avete paura delle implicazioni che questo avrà sul tempo?».
Numa (il creatore dell'evento) si avvicinò a lui e rispose orgogliosamente «Possiamo diventare dei sulla Terra, possiamo guidare l'umanità verso i binari che vogliamo, verso i binari giusti».
Kharn rise sommessamente «Gli dei non esistono più da tantissimo tempo, forse non sono mai esisiti e per dio, rappresenteremmo una singola famiglia nel corso del tempo, una singola persona ogni 40 anni circa, non potremmo mai controllare il mondo. Le altre civiltà non ce lo permetterebbero».
Una voce semirobotica parlò alle sue spalle, era un cyborg che Kharn riusci a datare a 2 miliardi di anni prima della rottura «Le altre civiltà potrebbero diventare marionette nelle nostre mani».
«Marionette nelle nostre mani?» Kharn era sbigottito «Ma ti senti quando parli? Io conosco la storia meglio di tutti voi e so per certezza totale che il retaggio di un simile atto sarà la fine del mondo nuda e cruda».
Il bip bip bip del suo smartphone attirò la sua attenzione ma non quella dei presenti, per pochi minuti osservò lo schermo pur continuando a parlare con quel gruppo di decelebrati.
Uno dei tanti Numa del futuro alzò la voce «Perché abbiamo scoperto il viaggio nel tempo se non possiamo migliorare il mondo?»
Kharn rispose con calma «Anche l'energia atomica è stata inventata per migliorare il mondo, tuttavia sappiamo che la madre degli idioti è sempre incinta. Qui non volete migliorare il mondo, volete privatizzare la storia.»
Kharn premette un paio di tasti sul suo smartphone e immediatamente la stanza si oscurò.
Un film olografico mostrò delle scene di guerra «La battaglia di Stoccolma del 13457 dopo Cristo. Il mondo si ribella a un tiranno chiamato Theodorio Numa» Kharn era intento a far scorrere le immagini quando quello stesso tiranno si alzò da una sedia poco distante da lui «vedi caro Kharn, tutto ciò che io ho fatto rimarrà nella storia in quanto loro si sono ribellati al sistema che noi stavamo creando».
«Possibile che non capiate quanto ciò sia sbagliato?» Kharn era andato fin lì per cercare di far cambiare idea a quel gruppo di trogloditi con cui purtroppo condivideva parte del corredo genetico quindi restava una sola cosa da fare. Doveva mostrare all'artefice della riunione il mondo che avrebbe creato.

Edited by ldmarchesi - 2/3/2016, 14:41
 
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view post Posted on 28/2/2016, 18:44     +1   -1
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SpokPiccolaFai click sulla foto,
un nuovo mondo ti aspetta

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La cosa che più mi ha colpito è l'idea di poter oltrepassare il limite del tempo, andare cioè indietro fin prima della nascita dell'universo stesso. Quell'attraversare un percorso "da fuori" potrebbe già contenere una nuova teoria da materializzare in un intero nuovo filone fantascientifico :ph34r: !
 
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ldmarchesi
view post Posted on 28/2/2016, 18:46     +1   -1




L'idea di essere l'artefice di un nuovo grande filone non mi dispiacerebbe poi più di tanto.
 
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view post Posted on 28/2/2016, 18:49     +1   -1
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Lisae~
view post Posted on 28/2/2016, 20:51     +1   -1




Molto interessante!!! Mi piace perché non è così tecnico da non capirci proprio nulla, non so se mi spiego ahahah
 
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view post Posted on 29/2/2016, 13:16     +1   -1

/!\ Ultraveterano della Vetrina

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Ammiro sempre molto questi racconti che non saprei mai fare! Quanta fantasia!
 
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ldmarchesi
view post Posted on 1/3/2016, 01:42     +1   -1




:) Grazie
 
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view post Posted on 27/9/2016, 08:08     +1   -1
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CITAZIONE (Lisae~ @ 28/2/2016, 21:51) 
Molto interessante!!! Mi piace perché non è così tecnico da non capirci proprio nulla, non so se mi spiego ahahah

Infatti questo l'ha reso piacevole da leggere, diversi dagli testi di questo genere che di solito scarto proprio perchè noiosi.

L'ho trovato scorrevole, un pò lungo ma perchè leggerlo col pc è una rottura.
Mi piace il fatto che mescoli il passato, presente e il futuro.
 
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view post Posted on 23/12/2016, 01:06     +1   -1
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Vai allora, ci sono altri mondi oltre a questo

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Davvero molto stuzzicante, mi ricorda un po' le storie di Doctor Who e io adoro il Dottore :wub: :wub: :wub:
Mentre Kharn parlava del "giro lungo" per raggiungere la riunione di famiglia ho pensato al Dottore nel Tardis, e quando ha tirato fuori l'invito ho immaginato la sua carta psichica :wub:
Ci sono dei passaggi interessanti, questo mi è piaciuto in modo particolare:
CITAZIONE
Qui non volete migliorare il mondo, volete privatizzare la storia.

l'ho trovato di una ironia veramente fine.
Non so ancora dove andrà a parare l'idea (il che rende la lettura ancor più piacevole), dunque non so dirti se il tema che hai scelto sia originale, di sicuro sembra fin qui ben sviluppato. Belle le descrizioni, immediate e brevi ma al contempo caratterizzanti, proprio come piacciono a me.
C'è un punto in cui ho trovato il personaggio di Kharn un pochino acerbo. Ti riporto il passaggio:
CITAZIONE
Ma ti senti quando parli? Io conosco la storia meglio di tutti voi e so per certezza totale che il retaggio di un simile atto sarà la fine del mondo nuda e cruda

L'intercalare iniziale mi ricorda un dialogo tra adolescenti. Ciò che viene dopo mi sembra uno sfoggio di forza. Non sono le parole esatte che, personalmente, metterei in bocca all'ultimo uomo del futuro mentre tenta di salvare l'universo dalla sua famiglia di Hitler :)
Potresti provare ad addolcirla limandola qui e là tipo... non so:

Ascolti ciò che dici? Conosco ogni anfratto della storia, dall'alba al suo tragico tramonto e so, con inoppugnabile certezza, che il retaggio di un atto del genere segnerà l'annichilimento del mondo

...o qualcosa di simile, poi tu sai come parla il tuo Kharn :) era più che altro per darti uno spunto alternativo.
In qualche punto la lettura mi si è inceppata, all'inizio ad esempio (ti riporto il passaggio):

CITAZIONE (ldmarchesi @ 28/2/2016, 18:33)
Gli era nota la barbaria di quel tempo, ciò gli fu confermato quando sentì da una stradina vicina, il frantumarsi di una vetrina e l'inconfondibile rumore di una scazzottata.

Forse così potrebbe scorrere meglio?

Gli era nota la barbarie di quel tempo, gli fu confermata quando sentì da una stradina vicina il frantumarsi di vetri e l'inconfondibile rumore di una scazzottata.
La casa era un lussuoso loft molto spazioso e lussuoso che era, appartenuto alla sua famiglia quasi parecchi miliardi di anni prima della sua nascita.


Ti segnalo qualche piccolo refuso sfuggito tra le maglie della correzione a tappeto:

CITAZIONE
«lui è un padre di famiglia, ha una compagna eun figlio»

Qui manca uno spazio tra "e" ed "un".

CITAZIONE
«Gli dei non esistono più da tantissimo tempo, forse non sono mai esisiti e per dio

esistiti.

CITAZIONE
continuando a parlare con quel gruppo di decelebrati.

Credo sia decerebrati.

A un certo punto, il dialogo tra i due signori Nima mi è sembrato poco chiaro, mi sono un po' persa ma non escludo sia stata colpa della distrazione.
Per il resto... corro a leggere il seguito :D
 
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8 replies since 28/2/2016, 18:33   72 views
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