Forum per scrittori: La vetrina dello scrittore esordiente

Marrakech

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Angela Catalini
view post Posted on 28/3/2018, 20:07     +1   -1




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Racconto breve scritto dopo aver letto il libro "Le voci di Marrakech" di Elias Canetti.


MARRAKECH

Mi alzo che è ancora buio, pensare a questa operazione mi toglie il sonno. Cammino lungo il corridoio con una vestaglia di flanella e mi godo il silenzio.
Tra una settimana sarò a Milano disteso sul lettino operatorio, incosciente, i miei testicoli depilati e disinfettati saranno violentati da un bisturi impietoso. Rimuovo l’immagine e mi getto a capofitto nella città di Marrakech come se fosse l’ultima frontiera.
Non ho ancora deciso se esplorarla tutta o visitare solo i posti più caratteristici. Mi colpisce un cammello che viene trascinato da alcuni uomini. Ha gli occhi che sembrano schizzare via dalle orbite, mentre cerca disperatamente di liberarsi mordendo le funi che lo stritolano. Qualcuno mi spiega che lo portano via per abbatterlo, perché ha la rabbia.
Raggiungo il mercato di Medina. Mi immergo tra i venditori vocianti e mi lascio inebriare dai colori e dai profumi della loro mercanzia. Mi aggiro tra le spezie che fioriscono dai sacchi di yuta cercando di ricordarne i nomi; mi lascio sedurre dalle stoffe e dai tappeti, perdo la testa per le lanterne di ferro battuto tempestate di pietre colorate.
Una donna osserva la scena dalla finestra di una torre dietro grate fitte come una ragnatela. Non indossa il burqa, la bocca si muove appena mentre pronuncia parole che non sono in grado di comprendere. Sembra la principessa di una fiaba che qualcuno ha imprigionato e i suoi occhi fissano sempre lo stesso punto. Qualcuno fa segno che è matta, ride, ma i più la ignorano.
Lungo il muro che costeggia la città ci sono alcuni ciechi che chiedono l’elemosina, alcuni raccontano storie che parlano di Re e di tiranni, ma nessuno ha voglia di ascoltare.
C’è ancora tempo prima che spunti l’alba. La città è un labirinto dove è facile perdersi, ed è questa la sua segreta ed eterna bellezza.
 
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view post Posted on 28/3/2018, 21:59     +1   -1
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Penna d'oro

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A me non sembra un racconto, più che altro uno spaccato descrittivo. Immagino ci sia una correlazione con il romanzo che hai letto, perché così si spiegherebbe il riferimento all'operazione che il narratore dovrà subire. Se così non fosse, be', il dettaglio mi pare un po' buttato lì.
Secondo me è anche ben riuscito, perché, pur essendo breve, mi ha fatto vivere per qualche secondo l'anima della città. Ecco, magari mi sarebbe piaciuto se fosse stato un po' più corposo. Ma è bello uguale. ;)
 
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Angela Catalini
view post Posted on 28/3/2018, 22:12     +1   -1




Nel libro di Canetti non c'è alcun riferimento all'operazione. In realtà mi piaceva l'idea che la magia di una città, riuscisse a disperdere la paura e l'angoscia. Però visto che tu me lo hai fatto notare, è quasi un dettaglio, che meritava di essere sviluppato. Nel libro ci sono invece i mendicanti ciechi, che sono descritti in modo molto particolareggiato e l'autore racconta che, quando ricevono una moneta, la masticano a lungo prima di metterla in tasca, impastandola con la saliva. Fanno così per ogni moneta che ricevono, è il loro modo di dimostrare che apprezzano l'offerta.
Quando leggo libri di questo tipo, mi rammarico per non aver viaggiato :(
 
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view post Posted on 29/3/2018, 07:22     +1   -1
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È piaciuto molto anche a me e anche io, come Tommaso, ho avuto l'impressione che mancasse qualcosa, che il ritorno alla realtà fosse stato troppo cruento.
Ho però sentito i profumi e vissuto la fresca aria del mattino prima ancora dell'alba; breve ma piacevole.
 
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Angela Catalini
view post Posted on 29/3/2018, 09:55     +1   -1




Quando ho tempo magari ci rimetto mano, più che altro per delineare meglio il personaggio. Mi capita spesso di leggere libri e poi di aver voglia di scrivere di posti lontani. In realtà bisognerebbe documentarsi a fondo, altrimenti si possono scrivere solo frammenti.
 
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4 replies since 28/3/2018, 20:07   41 views
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