Forum per scrittori: La vetrina dello scrittore esordiente

Posts written by Sir Long John

view post Posted: 22/2/2017, 18:34     L'immutabilità di un mondo - Giovanni Mattia
“Tutti da me pretendono che si rida, si scherzi, si sdrammatizzi.
Nessuno mi ha mai chiesto come va, né mi ha degnato di uno sguardo. Dall’alto verso in basso, anche a causa della mia piccola statura, sono stato guardato. Ci sono molte possibilità che io sia stato disprezzato da tutti coloro che un plauso mi hanno donato. Nessuno si è mai reso conto che dietro ogni uomo, ogni sua maschera, c’è un’anima, un’introspezione.
Ogni minuto della mia vita l’ho passato cercando in tutti i modi di suscitare le risa della gente che assisteva ai miei miseri spettacoli e, cosa ne ho guadagnato? Nulla, soltanto la fama di un buffone. Ogni giorno a rendere vivo ciò che era morto, a raccontare storie tanto buffe quanto profonde nella loro spietatezza.
Si rideva della folle morte di un principe, ci si divertiva a prendere in giro chi era stato sgozzato brutalmente o per motivi futili decapitato. Se questo è mondo, io mi chiedo, allora io sono il più grande condottiero della storia dell’umanità. Non ho mai combattuto, a me è sconosciuto il movimento di una spada, io sono soltanto un tramite, un mezzo per suscitar diletto.
Sono soltanto un povero menestrello di corte: buffone, intrattenitore, giocoliere e cantore girovago delle gesta di qualunque uomo abbia voluto utilizzare i miei servigi. Ho offerto la mia arte terapeutica per pochi spicci, un po’ di pietà e una buona dose di ospitalità.
Nessuno sa chi sono o nemmeno si interessa. Che provenga dal Polo Nord o dalla Persia, a nessuno interessa.
Fammi ridere, è tutto quello che ti chiedo. Mi è sempre stato detto, fin quando non allargai i miei confini e divenni poeta nostalgico delle grandi imprese dei nostri avi.
Nostri? Forse sbaglio a usar quel possessivo, io non ho avi. Nessun parente, neanche alla lontana, mi è rimasto e tutto quello che ho sono le mie taglienti parole. Ben poca cosa rispetto a coloro che hanno intere distese di terra e schiavi. Non ho un titolo nobiliare, nulla di nulla e canto per voi che ne avete da vendere.
Non capisco il perché sia qui: sono innocente. Non ho mai fatto male a una mosca e voi, guardie senza spina dorsale, mi avete arrestato su ordine di chi sa quale sordido mandante. Voi siete complici di un grave errore. Che voi siate maledetti! Come sia maledetto questo regno formato da persone cieche, incapaci di giudicare una persona onesta e distinguerla da chi è intrigante di natura.
Vi maledico, con tutto il mio cuore. Un menestrello, che di natura intrattiene il grande pubblico, è accusato di non si sa che cosa e un reato non lo ha mai commesso.
L’unico mio peccato è quello di aver creduto, di essermi fidato, di aver proferito parola, e di essermi ingraziato il re soltanto con la mia spontaneità. Il re mi apprezza perché persone oneste come me se ne incontrano poche, ma l’onestà non paga in questo mondo di lestofanti.
Voi, gentile pubblico che leggerà la mia confessione di innocenza, soltanto voi potrete realmente giudicare i fatti e rendervi conto che io, Isaac da Alessandria, nato povero divenuto orfano e salvato da un grande uomo che mi ha fatto da padre, sono un uomo onesto che non ha mai guardato con morbosa bramosia il potere e i suoi giochi.”
view post Posted: 21/2/2017, 21:32     Frammenti - Giovanni Mattia
Grazie Marco per aver apprezzato e per avere la stessa lunghezza d'onda del mio pensiero :)
view post Posted: 21/2/2017, 16:06     Cap. I - Seven Muses
Sebbene siano passati la bellezza di soli 26 giorni, ho mantenuto la promessa: ho iniziato a leggere il tuo scritto. Bello, interessantissimo e così coeso, solidissimo. Mi è piaciuto lo spunto e piano piano leggerò anche gli altri capitoli.
PS. Sono anche io meridionale: siculo, però :D
view post Posted: 21/2/2017, 12:43     +1Frammenti - Giovanni Mattia
Frammenti

Sussurri
che mi richiamano
e mi vogliono lontano.
Bisbigli
che mi risvegliano
e mi indicano la via.
Il cammino
frammentato,
frontiera di esperienze,
frammenti di me
sparsi per il cosmo
alla ricerca del nuovo
che non è mai nuovo,
che non è tanto diverso
dal tuo vissuto.
È soltanto un frammento
frutto di una magia,
possibilità di vivere un bel momento.
view post Posted: 7/2/2017, 09:22     Cosa c'è sotto l'albero? - Giovanni Mattia
Rispondo dopo più di un mese ahah per un forum un secolo. Grazie per aver commentato, sfrutterò l'osservazione tua e di Marco per allungare il brodo di questo racconto e renderlo meno dolce, un po' più cattivo :)
view post Posted: 5/2/2017, 12:25     Tre fratelli - Giovanni Mattia
Tre fratelli

Eravamo amici ormai secolari. Ottantenni, i nostri corpi andavano verso la putrefazione. Camminavo a stento, ma ero ancora lucido di mente. Così lucido da essere capace di ricordavo. E io, che amavo infinitamente la vira, ricordavo. La vecchiaia: il momento nel quale si ritorna bambini e si è capricciosi. Non aveva più senso essere cattivi, aveva più senso invece raccontare. Evocare un lungo periodo e qualche amico con il quale ancora mi vedo per il piacere di condividere il nostro caffè. Se avessi il ginocchio meno gonfio andrei ancora a godermi le lunghe passeggiate che un tempo erano il mio pane quotidiano.
Mia moglie Laura, di quattro anni più giovane di me, è ancora bella e la sua natura vivace la rende un gran bel bocconcino da gustare lentamente.
Fare l'amore è diventato difficile, ma di tanto in tanto non riusciamo a farne a meno. Nonostante gli acciacchi, nonostante tutto. È il sentimento, rimasto intatto, che ci spinge l'uno verso l'altro e come per magia il mio arnese si alza e sbandiera la sua forza. Il vigore, non riesco a capire come faccia a essere così in forma.
La condizione di essere anziano ha i suoi vantaggi: tutti chiedono sinceramente come stai e quando vai in giro sei quasi come una celebrità. Hai conosciuto così tanta gente in vita tua che andare a fare una passeggiata vuol dire andare alla fiera dei saluti.
"Signor Mattia, come andiamo oggi?", domanda tipica anche di chi ti incontra ogni giorno.
E io rispondo sempre allo stesso modo:"sto bene anche oggi!Grazie a Dio". L'ultima espressione tipo, ringraziare Dio, l'ho appresa soltanto da qualche anno. La solitudine di un vecchio, la sua stanchezza marcia lo spinge quasi sempre a cercare nuovi stimoli per andare avanti.
Quando morì mio padre ricordai i vecchi tempi di quando ero bambino. Come ogni piccola creatura cresciuta in una famiglia cattolica ero quasi costretto ad andare a messa. E io ci andavo malvolentieri. Lo ricattavo e vincevo quasi sempre io. " Papà, mi porti a Verzate?" Ero così curioso da bambino che dovevo esplorare il mondo. Tutto ciò che c'era da sapere dovevo conoscerlo. E fu così che il ricatto di un bambino divenne il mio rito domenicale. Andavo a messa e poi in macchina, per fortuna ero ancora capace di guidare, sceglievo una destinazione da raggiungere. Arrivavo andavo al primo bar di turno e gustavo il mio buon caffè.
Non sempre andavo da solo in queste incursioni fuori porta. Tre fratelli mi accompagnavano, le persone più fedeli che io abbia mai conosciuto. Erano tre uomini di taglia diversa tra di loro accomunati da un'unica grande cosa:"non si erano mai ammogliati, mai."
Per un motivo o per un altro erano rimasti fedeli a loro stessi senza trovare la donna che avrebbe di sicuro cambiato la loro vita.
view post Posted: 4/2/2017, 16:03     Una birretta con Zirretta - Giovanni Mattia
Grazie Mick per aver apprezzato il mio scritto :) Leggo sempre con molto piacere i tuoi commenti!
view post Posted: 3/2/2017, 15:17     Una birretta con Zirretta - Giovanni Mattia
Una birretta con Zirretta

Ero partito, finalmente. Ero andato via, salutando un lavoro destabilizzante. Lontano, volevo andare il più lontano possibile.
Non volevo più vedere alcuna persona che potesse ricordarmi il vecchio lavoro. Ero stato sempre messo alle corde e avevo perso entusiasmo dopo giorni: l'ambiente non andava.
Ci si accontentava di accoltellarsi tra fratelli e non di cooperare.
Feci amicizia con qualcuno dell'ambiente, ma non bastò per convincermi a rimanere.
Ero partito per Lucca, un colloquio di lavoro mi aspettava.
Lucca era una città che da anni volevo visitare e per la prima mi trovai tutto ai miei piedi.
Da Pisa, dove alloggiavo ospite di un mio cugino lontano, parti col treno regionale delle 7.00. Il colloquio era alle 15, ma io amavo godermi il circondario preparandomi così al meglio per quello che speravo fosse il mio arrivo,un nuovo lavoro.
Arrivai alle 7.27 a Lucca e iniziai a girovagare per la splendida cittadina.
Visitai tutte le vie e Fumai fino allo spasimo.
Poi, erano circa le 9.30, decisi di fermarmi in un bar del centro storico,un vero gioiello.
Entrai e dissi:"Salve!". Era uno di quei bar che avevano nella torrefazione in diretta la loro magia. Il caffè macinava chilometri di aroma che conquistava l'avventore.
Fu così che approfittai della calda giornata e mi accomodai fuori.
Non lontano da me due vecchiette discutevano animatamente, ma non riuscivo ad ascoltarle.
Sorrisi ai loro chiacchiericci e scambiavano quattro chiacchiere con il cameriere.
Il mio accento misto terun-sardo era inconfondibile anche quel giorno.
E fu così che accadde una cosa che, se ci penso, anche oggi mi fa sorridere.
Una delle due signore mi guardò scioccata,come se avesse visto una Madonna.
Mi fissò, si accigliò e poi venne incontro a me.
Non capivo. "Che voleva quella strana tipa sulla sessantina? Forse avevo attraccato?"
Risi dentro di me aspettai di sapere cosa volesse la signora.
"Buongiorno."
"Buongiorno!" risposi educatamente.
"Lei per caso è il signor Giovanni di Mondo Acque?"
"Cosa dice, scusi?"
"Lei è il signor Giovanni di Mondo Acque S.p.a.?"
"Mi chiamo Giovanni ma non riesco a seguirla."
"Sono la signora Zirretta Carmelina, non si ricorda?"
Feci mente locale e poi rimembrai.
Come diavolo aveva fatto a riconoscere la mia voce? La signora terribile che aveva unito me e Angelo nella strana e faticosa operazione di recuperare il credito.
Roba da non crederci.
E fu così che pranzai dalla Signora Zirretta che mi disse:"Non ho mai conosciuto una persona così gentile come lei!" e grazie a queste parole di stima affrontai il colloquio con una nuova incredibile energia.

Adesso vivo a Lucca e spesso vado a trovare la signora alla quale avevo sollecitato a pagare una marea di bollette...
view post Posted: 30/1/2017, 16:05     C'era una Svolta - Giovanni Mattia
C’era una volta
una svolta
che attendeva
di entrare in azione.

C’era un tempo
nel quale il destino
governava il mondo.

C’era un destino
scritto per ognuno di noi,
a tutti sconosciuto.

C’era una ballata,
una storia che raccontava
come un uomo
viveva il cambiamento.

Un giorno,
quando l’uomo muoveva
i suoi primi passi,
il Destino decise di abdicare.

Nacque il Libero Arbitrio,
considerato il vero amico di un uomo.
Egli, però,
mai dimenticò
delle lezioni del Grande Maestro
e, in alcuni casi,
a lui si affidò.

Un giorno,
confuso e poco fiducioso,
Libero Arbitrio chiese:
“Destino,
non so che fare.
Cambiare la mia vita,
o rimanere qui.”

Parlava da rappresentante
Di quell’essere
Che della sua vita
Non sapeva cosa fare.

Il Destino lo ammonì
rimproverandolo di non saper fare
Il suo lavoro.

“Ti ho lasciato il Regno
Perché all’uomo serve un consiglio,
e mai un ordine.
Mi chiedo perché ti rivolgi a me!”

“Maestro,
conosciamo il tuo estro
nel governare e garantire
la pace interiore.”

E fu così che nacque Svolta,
il cambiamento improvviso
che trascina,
lasciando di stucco lo spettatore.

L’uomo e il suo teatro,
incredulo spettatore partecipante,
deciso ad affrontare le sue sventure
imparò a dare una Svolta
alla propria vita.

Il Destino E Libero Arbitrio
decisero di collaborare
garantendo la pace interiore.

Pace interiore= buonumore,
pace interiore= la scelta migliore.

Questa fu la loro equazione,
che illuminò la loro azione
che rese grandi i due regnanti
e insegnò loro:
che solo un’ardita collaborazione
può portare a grandi frutti;
che solo insieme possiamo affrontare
il mondo e i suoi innumerevoli ostacoli.
view post Posted: 27/1/2017, 17:50     Vento - Enrico
Semplice e gradevole. Bravo
view post Posted: 27/1/2017, 17:48     Corro e rincorro - Giovanni Mattia
Moto perpetuo,
la poesia mi consacra
a esserlo.
Inseguo sogni
sviscerando pensieri;
corono progetti
descrivendo lande desolate;
incasso rifiuti
inviati testi e speranze.
Il mondo e il suo flusso
mi perseguita
E mi costringe a scrivere.
Il mondo incanta
e illude;
il mondo decanta
non menzionando te;
il mondo ti cerca
offrendoti un’opportunità
e poi?
Corro e rincorro.
Cerco e ricerco
dipingendo paradisi irraggiungibili;
mi tuffo in fiumi non navigabili
salpando in navi che non sempre arriveranno
A destinazione.
view post Posted: 26/1/2017, 14:37     Un mondo migliore - Giovanni Mattia
Che dire: grazie per la segnalazione (ho appena corretto) e davvero grazie per aver apprezzato questo scritto frutto di un bel momento :)
Come sempre lusingato da entrambi Marco e Conrad!
302 replies since 15/3/2013